Ita Airways, il 28 settembre via alla trattativa Tesoro-Certares-Delta
di Leonard Berberi
La trattativa per la privatizzazione di Ita Airways decolla ufficialmente il 28 settembre, dopo le elezioni politiche in Italia e due giorni prima della scadenza del periodo di esclusiva. È quel mercoledì che Certares, Ita e Delta Air Lines si vedranno per dare il via alla parte tecnica dei negoziati — l’«expert session» — che dovrebbero portare, alla fine dell’anno, alla cessione del 50% più un’azione della compagnia tricolore che quasi un anno fa ha preso il posto di Alitalia.
https://www.corriere.it/economia/aziende/22_settembre_20/ita-airways-28-settembre-via-trattativa-tesoro-certares-delta-0b664cf2-3837-11ed-bdf5-ef64ec3d22e6_amp.htmlL’offerta
Al momento non è chiaro se nella trattativa ci saranno anche emissari di Air France-Klm, il gruppo europeo che si propone come partner commerciale di Certares, il fondo Usa che secondo il Tesoro — azionista unico di Ita — ha consegnato un’offerta migliore di quella di Msc-Lufthansa. Certares valuta la compagnia 700 milioni di euro e per questo pagherebbe 350 milioni per rilevare il 50% (più un’azione) più altri 600 milioni di euro di ricapitalizzazione che si aggiungerebbero ai 650 milioni che lo Stato italiano più iniettare tra quest’anno e quello prossimo.
Lo slittamento
Quando il Tesoro ha scelto l’offerta di Certares, il 31 agosto scorso, ha anche concesso un mese di tempo per la trattativa in esclusiva. La complessità del dossier Ita e l’avvicinarsi delle elezioni hanno spostato il primo giorno d’incontro al 28 settembre, a ridosso della scadenza del periodo di esclusiva. Ecco perché, spiegano le fonti ministeriali, è quasi sicuro che Certares e gli advisor chiederanno di estendere di un altro mese (almeno) quel periodo, confermando così quanto anticipato dal Corriere nei giorni scorsi.
La data room
Il vertice del 28 settembre — a quanto si apprende — sarà preceduto da alcuni incontri preparatori questa settimana. In parallelo saranno aggiornati anche i documenti depositati presso la virtual data room dell’aviolinea tricolore — la «stanza» con i dati più riservati e sensibili — con l’aggiunta dei numeri relativi al trimestre estivo che si è concluso positivamente per Ita. Ma con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno i ricavi tendono a calare, dinamica comune nel trasporto aereo, mentre i costi operativi tendono a restare simili. La data room non è stata ancora aperta.
Il ruolo di Delta
L’ingresso in data room di Delta Air Lines — cosa che avviene dalla scorsa primavera — conferma il ruolo di supporto dell’offerta di Certares. Il 28 settembre il vettore americano parteciperà però alla sessione relativa agli aspetti commerciali dell’intesa. Ma sul fronte dell’investimento sia Delta sia Air France-Klm restano in una posizione «attendista». Una portavoce del vettore statunitense spiega al Corriere che «Delta non vede l’ora di stringere legami più stretti con Ita in coordinamento con i nostri partner Air France-Klm». Ma sottolinea che «Delta in questo momento non investe nel capitale» di Ita.
La posizione di Air France-Klm
Un po’ più sfumato il ruolo di Air France-Klm. Da Parigi, dove si trova il quartier generale della società franco-olandese, un portavoce chiarisce al Corriere che «il gruppo potrebbe considerare, nel medio periodo, di investire in Ita» e aggiunge che «è troppo presto per sostenere altro in questo momento». Ma a quale anno corrisponde il «medio periodo»: 2023, 2024 o 2025? Il portavoce preferisce «non fornire questo tipo di dettaglio» così come non ritiene di «confermare l’investimento», ribadendo che l’ingresso nell’equity di Ita resta ancora una opzione.
Le incognite
Non sono poche le incognite della trattativa. Da un lato Certares ha spiegato al Mef che il valore della transazione potrebbe ridursi perché più passa il tempo più Ita perde valore. Dall’altro lato resta ancora non ben definito il ruolo di Delta e Air France-Klm. Se le due compagnie per ora non intendono investire — segnalano gli addetti ai lavori — resta in piedi l’ipotesi della partnership commerciale che però esisteva già con Alitalia prima e con Ita dalla fine dello scorso anno.
Verrebbero così a mancare tutte quelle sinergie sugli acquisti congiunti, la manutenzione, il finanziamento, il cargo che sarebbero al centro dell’offerta di Msc-Lufthansa. Non solo: l’eventuale allargamento delle rotte verso il Nord America potrebbe avvenire solo verso gli Usa e non il Canada dal momento che la joint venture transatlantica di Delta è con Virgin Atlantic (britannica) e Air France-Klm, non con un vettore canadese, cosa che invece esiste con l’altra alleanza, quella di Lufthansa-United Airlines-Air Canada.——-
Se ad oggi sono ancora a questo punto direi che definire troiaio sia il minimo.