ROMA - E adesso i potenziali compratori di Ita Airways chiedono lo sconto. I fantastiliardi di cui si parla da settimane purtroppo non sono in campo. Entrambe le cordate in lizza per Ita (sia Msc con Lufthansa, sia il fondo Certares con Air France e Delta) vogliono pagare la nostra compagnia aerea molto meno di quanto il governo Draghi spera di incassare.
https://www.repubblica.it/economia/2022/06/20/news/i_compratori_di_ita_chiedono_lo_sconto_lite_con_il_tesoro-354799830/
La richiesta di sconto spiazza e disorienta i due consulenti del ministero (Equita e Gianni&Origoni) che la ricevono. E i consulenti, in questo clima incerto, fanno due mosse. Intanto spiegano al ministero che l’incasso per la vendita di Ita rischia di essere inferiore al capitale investito dallo Stato nella compagnia aerea. Più basso e non di poco; siamo nell’ordine di qualche centinaia di milioni.
Subito dopo, i consulenti aggiungono che - a loro parere - mancano le condizioni minime per firmare un accordo (un deal, cioè un preliminare di vendita) anche solo con una delle due cordate.
Il ministero dell’Economia, in allarme rosso, non considera del tutto infondati i dubbi delle due cordate, anzi. Ammette di non avere più il polso sulle «dinamiche finanziarie» della compagnia e «sui possibili impegni per l’azionista». E chiede ad Ita «ogni necessaria e opportuna revisione del Piano industriale».
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Il ministro dell economia chiede di rivedere il piano industriale? Hub a Bresso?
Se le cose stanno così i pop corn si esauriranno presto velocemente come il poco cash rimasto in cassa.
https://www.repubblica.it/economia/2022/06/20/news/i_compratori_di_ita_chiedono_lo_sconto_lite_con_il_tesoro-354799830/
La richiesta di sconto spiazza e disorienta i due consulenti del ministero (Equita e Gianni&Origoni) che la ricevono. E i consulenti, in questo clima incerto, fanno due mosse. Intanto spiegano al ministero che l’incasso per la vendita di Ita rischia di essere inferiore al capitale investito dallo Stato nella compagnia aerea. Più basso e non di poco; siamo nell’ordine di qualche centinaia di milioni.
Subito dopo, i consulenti aggiungono che - a loro parere - mancano le condizioni minime per firmare un accordo (un deal, cioè un preliminare di vendita) anche solo con una delle due cordate.
Il ministero dell’Economia, in allarme rosso, non considera del tutto infondati i dubbi delle due cordate, anzi. Ammette di non avere più il polso sulle «dinamiche finanziarie» della compagnia e «sui possibili impegni per l’azionista». E chiede ad Ita «ogni necessaria e opportuna revisione del Piano industriale».
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Il ministro dell economia chiede di rivedere il piano industriale? Hub a Bresso?

Se le cose stanno così i pop corn si esauriranno presto velocemente come il poco cash rimasto in cassa.