https://ilsaronno.it/2021/09/04/tra-i-binari-andrea-mazzucotelli-comitato-viaggiatori-tpl-saronno-sullaccessibilita-ferroviaria-a-malpensa/
Il Piano Regionale Mobilità e Trasporti (PRMT), approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 1245/2016, prevede, tra l’altro:
La chiusura ferroviaria a nord di Malpensa in direzione Gallarate permetterà di reimpostare l’intero sistema Milano – Malpensa, deviando l’attuale relazione da Milano Centrale via Saronno lungo l’itinerario via Rho-Gallarate, passando quindi prima da T2 e avendo termine corsa a T1. Saranno da evitare invece itinerari di tipo circolare che non permetterebbero di realizzare un’offerta simmetrica di relazioni in termini di fermate servite e tempi di percorrenza, oltre che di ottimizzare la capacità richiesta all’infrastruttura. Il raccordo Y tra Legnano e Busto Arsizio sarebbe impegnato, in questo scenario, dal prolungamento di uno dei sistemi suburbani supportati dal nuovo quadruplicamento Rho-Parabiago (ad esempio la linea S15).
Le nuove infrastrutture richieste sono quindi, nell’ordine:
Quadruplicamento Rho-Parabiago (827.7 M€ PNRR) inserito in Piano Commerciale RFI e in attesa di parere VIA (Valutazione Impatto Ambientale) dal Ministero della Transizione Ecologica;
Raccordo Y da Legnano a Busto Arsizio FN con iter e costi ricompresi nel quadruplicamento;
Nuova linea ferroviaria Terminal 2 – Gallarate (211.3 M€ di cui 11 M€ Piano Lombardia, 135.9 M€ Stato, 63.4 M€ Unione Europea), il cui progetto definitivo, di Ferrovienord, ha superato con successo la VIA Regionale ma che a causa di alcune oggettive questioni di interferenze ambientali e paesaggistiche ha riscontrato l’opposizione dei comuni interessati, del Parco del Ticino e di Legambiente e che quindi, nell’interesse di tutti, deve affrontare alcune vicissitudini di natura amministrativa così da poter essere realizzato con il minimo danno al Territorio e con adeguate forme di compensazione.
In particolare, la documentazione di progetto di Ferrovienord relativa al futuro collegamento ferroviario T2-Gallarate (maggio 2018) riporta alcune concrete ipotesi di susseguente sviluppo del servizio:
Eliminazione del servizio Malpensa T2-T1-Saronno-Milano Centrale e introduzione del servizio Milano Centrale-Rho-Gallarate-T2-T1-Saronno-Milano Cadorna – frequenza 30’ – ricalcante l’attuale traccia T2-Milano Cadorna; da segnalare possibili problematiche di tariffazione considerando la tariffa aeroportuale, la mancata implementazione delle tariffe integrate (STIBM) sul Territorio e alcune difficoltà tecniche mostrate dai sistemi informatici di Trenord nel gestire le tariffe speciali (blocco della vendita oppure obbligo di prima classe); l’attuale traccia Bovisa-Garibaldi-Centrale potrebbe essere confermata senza prosecuzione su Malpensa oppure con diversa prosecuzione anche sfruttando le nuove possibilità di movimento consentite dal futuro potenziamento di Milano Bovisa (90 M€) che prevede di dedicare i nuovi binari -1 e -4 ai servizi di collegamento con RFI (Centrale, S8 Lecco via Carnate, S18 Bergamo via Carnate);
Prolungamento di almeno una corsa S9 su due – frequenza 60’ – da Saronno a Busto Arsizio FN (oppure Busto Arsizio RFI, impegnando il raccordo Z come anche immaginato nell’Accordo Quadro che la Regione Lombardia ha sottoscritto con RFI nel marzo 2020) con fermate intermedie a Rescaldina e Castellanza;
Nuovo servizio Regio Express T2-Busto Arsizio FN-Saronno-Seregno-Bergamo-Orio al Serio – frequenza 60’ – già previsto dal PRMT (senza utilizzo del raccordo Z con possibili conflitti di circolazione lungo il percorso Saronno-Busto Arsizio FN); l’attivazione di tale servizio richiede il raddoppio della linea Ferrovienord tra Groane e Seregno, attualmente in attesa di finanziamento; la prosecuzione oltre Seregno è vincolata ad alcuni necessari potenziamenti su RFI, primo tra tutti il nuovo ponte sull’Adda; inoltre, in occasione di uno degli ultimi incontri che furono tenuti in Regione, l’Amministratore Delegato di Trenord derise piuttosto apertamente questa opzione, da lui ritenuta priva di ogni potenziale economico e quindi non degna di essere perseguita; perciò, questo nuovo servizio è da ritenersi evidentemente bloccato fino al cambio di alcune condizioni al contorno, ma resta comunque previsto dall’Accordo Quadro con RFI (in prospettiva oltre 2025).
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Ultima modifica di I-TIGI il 04.09.21 15:28 - modificato 1 volta.