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    L’inaccetabile stop da parte del governo alla cargo City

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    Messaggio Da I-TIGI

    Autogoal del Governo Meloni su Malpensa, per di piu' dopo aver preteso che ogni sviluppo futuro di ITA tenga conto anche del grande aeroporto milanese.

    In Regione, Fontana e Cattaneo sono decisamente arrabbiati e si sentonotraditi dallo stesso loro governo.
    Malpensa quale scalo di interesse nazionale, insieme a Fiumicino, per una manciata di ettari di terreno brullo è stata di nuovo sacrificata, e con esso lo sviluppo dell'aviazione in Italia. Questo pensa ancora di piu' perchè Malpensa è di gran lunga, il primo scalo italiano cargo.

    Ora è evidente come a Roma si sia sempre fatto di tutto per far azzoppare Malpensa, dalle balle raccontare agli olandesi di KLM, al dehub ("torniamo a Fiumicino"), dalla guerra sui diritti di traffico a quella per le V libertà. Tutte sempre concesse con forti ritardi e solo dopo necessarie sollecitazioni politiche.

    Il Master Plan per lo sviluppo dei terminal e del hangar è stato approvato solo perché all’interno dell’attuale sedime, se per caso un solo metro di terminal fosse stato progettato nella brughiera, il responso sarebbe stato identico.
    Comunque sia il messaggio politico partito da Roma è chiaro: siccome (purtroppo per loro) non è possibile eliminare l’attuale Malpensa, ogni espansione (terminal 3, cargo, terza pista etc etc) è vietata / non gradita.

    Salvini e la Meloni non vengano a dirci che non potevano intervenire, tramite il loro ministro, su questa questione che ha impatti rilevanti per l’economia nazionale. All'opposto, si sente già in giro, in alcuni ambienti milanesi dei loro stessi partiti, che probabilmente quanto accaduto era da loro anche condiviso, infatti Salvini pensa al ponte di Messina mentre la Meloni a spostare Lufthansa Technik Milan da Malpensa a Fiumicino.

    L’opposizione al governo se la ride (avrebbero fatto ugule), Sphor meno; il traffico cargo probabilemnte tornerà ad alimentare con i camion i soliti hub oltre le Alpi.

    Per concludere speriamo che tutte le opere compensative saltino e che nulla possa essere costruito (da Amazon a Ferno in poi) per via del “consumo” del suolo perché va bene tutto ma passare per cornuti no.
    I sindaci doppiogiochisti della zona si rivolgano a Roma se non saranno soddisfatti, dato che le compensazioni non si ottengono in cambio del nulla (quindi senza ampliamento cargo city) e per quanto mi riguarda sotto un certo aspetto sarei anche felice di ciò.

    La politica, a tutti i livelli, deve imparare a difendere i punti di forza dell'economia nazioonale, perchè la competizione è globale e non si puo' affrontare con le guerre di campanile all'italiana: Malpensa contro Fiumicino, buttare nella mischia Brescia e cosi' via.
    Gli imprenditori si sono espressi subito in modo molto chiaro contro questo esito, speriamo che loro vengano ascoltati.
    Da parte nostra li sosteniamo e li incoraggiamo, perchè sono i primi che subiranno le conseguenze di decisioni miopi e autolesioniste.
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      La data/ora di oggi è 06.10.24 22:52