https://www.corriere.it/economia/trasporti/aerei/24_novembre_07/ita-lufthansa-l-ipotesi-del-vertice-di-pace-tra-il-ministro-giorgetti-e-il-ceo-spohr-per-salvare-le-nozze-ab7ad006-9e56-411b-9736-fca19255fxlk.shtml----------------------------------------------------------
Un incontro, entro domenica, tra il ministro dell’Economia italiano e il ceo del gruppo Lufthansa per salvare l’operazione Ita Airways. In queste ore i «pontieri» italo-tedeschi, e i loro team legali, sono a lavoro per ricucire lo strappo tra i due promessi sposi. A fare da capo-ambasciatore, il presidente di Ita Antonino Turicchi, che dopo aver lavorato per ottenere il via libera Ue (condizionato) adesso dovrà riportare l’armonia sull’asse Roma-Francoforte dopo le tensioni di lunedì sera.
I «pontieri»
È quanto spiegano al Corriere tre fonti a conoscenza delle discussioni. La riappacificazione — sottolineano — dovrà passare da un vertice tra Giancarlo Giorgetti e Carsten Spohr che nel tempo hanno costruito pure un buon rapporto personale. Dopo ventiquattro ore di accuse e rimostranze, martedì le parti hanno provato a smussare, parlando di «incomprensioni» comparse all’improvviso e «turbolenze» superabili. Mef, Lufthansa e Ita non commentano.
Le criticità
In Lufthansa non hanno cambiato piani e vogliono chiudere positivamente l’accordo con il ministero italiano. Nessuno nega l’esistenza di alcuni intoppi su un accordo — siglato nel maggio 2023 — che si pensava ormai al riparo da obiezioni. Più fonti confermano che metà delle criticità emerse lunedì sera appare risolta, mentre sulle altre ci sarebbero alcune idee, anche creative, per trovare le soluzioni. Gli avvocati queste ore stanno effettuando alcune verifiche legali.
L’investimento
L’intesa Mef-Lufthansa prevede, al closing, l’ingresso dei tedeschi nel vettore tricolore al 41% attraverso un aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro. Questo versamento, spiegano le fonti, non è in discussione.
È la seconda tranche, sempre da 325 milioni e per un ulteriore 49% di Ita, che ha causato le frizioni tra le parti. I tedeschi avrebbero segnalato alcune voci dell’andamento economico della compagnia tricolore che potrebbero essere oggetto di revisione della somma da sborsare.La seconda tranche
La revisione, al ribasso, di quei 325 milioni di seconda tranche oscillerebbe da una decina di milioni a 200 milioni. Ma le fonti sottolineano che nella realtà non c’è ancora una valutazione effettiva che è peraltro oggetto di analisi proprio in queste ore. In ogni caso — al contrario di quanto fatto trapelare a mezzo stampa — non c’è alcuna segnalazione da parte tedesca sulle cause di lavoro dei dipendenti ex Alitalia.
Il pacchetto di rimedi
Lunedì sera la Commissione europea aspettava i contratti commerciali che Ita e Lufthansa hanno siglato con i vettori rivali chiamati a garantire la concorrenza a Linate e su una decina di rotte di breve raggio (easyJet) e tre voli intercontinentali tra Roma Fiumicino e il Nord America (Air France-Klm e British Airways-Iberia). Ma la richiesta di Lufthansa di uno sconto ha irritato il Mef e bloccato l’invio della documentazione.
Le tempistiche
Bruxelles resta in attesa dei contratti entro l’11 novembre per valutarli e dare l’ok definitivo alle nozze italo-tedesche. L’Antitrust Ue si mostra flessibile sulle date e non esclude, su richiesta delle parti, di concedere qualche altro giorno. Diverso il discorso nel caso dovesse saltare tutto: di fronte a un nuovo accordo di Ita con un altro partner industriale l’iter ripartirebbe da zero, con tempistiche lunghe. Come insegna proprio il dossier con Lufthansa.
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quindi i tedeschi avrebbero segnalato che i conti non vanno come previsto (ma va?) e vorrebbero uno sconto sull'operazione, sconto che puo' arrivare a 200 M€. Ecco, direi che la nebbia iniziale comincia a diradarsi e si comincia a capire cosa e' veramente successo. Probabilmente il meccanismo di valutazione e' ben integrato nel contratto, per cui LH ha firmato il pacchetto di rimedi da presentare alla UE, ITA anche perche' per loro il contratto firmato e' giusto rispettarlo, il MEF invece e' quello che si prende il cetriolo laddove non batte il sole (cioe' non prende i soldi previsti) e la cosa non gli fa piacere. Da qui si capiscono anche le voci di sostituzione del presidente turicchi con l'ambasciatore a berlino, se i conti non sono buoni come previsto e il MEF non prende quello che deve prendere e' chiaro che turicchi diventa il capro espiatorio. Il tutto dopo che turicchi ha passato tutto l'anno a magnificare i conti di ITA e a sottolineare come andassero meglio del previsto, a detta sua. Il solito imbroglione, insomma, e cacciarlo sarebbe d'uopo.